Presente al Convegno d'Autunno, la dottoressa Prola si è soffermata suoi diversi cambiamenti di questa norma tecnica che entreranno in vigore entro i premi mesi del 2024.
Una revisione importante per il settore delle piscine a uso pubblico
Di cosa tratta la norma 10637?
La norma 10637 è una norma UNI ed è l'unica norma italiana sulle piscine prodotta dal mercato italiano e concepita per il mercato italiano sul trattamento dell'acqua delle piscine a uso pubblico. Le altre sono norme europee, che valgono in Italia così come negli altri Paesi dell'unione. A oggi il trattamento dell'acqua delle piscine a uso pubblico non è stato affrontato a livello europeo, in quanto le esigenze tecniche dei diversi Paesi sono molto diverse. La nostra norma è la numero 10637 che esiste dal 1997. Non si tratta quindi di una norma nuova e, come tutte le norme tecniche, ogni cinque anni mediamente si aggiorna venendo revisionata - il processo si chiama proprio revisione - e nel 2024 viene pubblicata la revisione della versione del 2016. Ci vogliono due o tre anni per lavorarci e quindi ogni sette, otto anni esce la revisione nuova. In questo aggiornamento del 2024, devo dire che sentiamo una grande attenzione nel contenuto della revisione, perché è la prima volta che forse il mercato è veramente consapevole dell'esistenza delle norme, che comincia a utilizzarle e capirne l'importanza.
La dottoressa Rossana Prola di Professione Acqua e Acquanet
Quale sono le ragioni di questa nuova consapevolezza da parte degli operatori?
Sto per dire qualcosa di poco modesto, ma l'azione che ha fatto Professione Acqua da una parte (la dottoressa Prola è proprietaria della società di consulenza omonima) e quello che ha fatto soprattutto Acquanet, che è un'associazione di cui sono presidente, è stato un lavoro che ha avuto un impatto significante sul mercato. Lo abbiamo fatto perché abbiamo la convinzione che le norme non siano un impedimento ma bensì una grande opportunità di mercato. Perché da un requisito obbligatorio nascono delle esigenze e, di conseguenza, dei prodotti nuovi per riuscire a soddisfare le richieste.
Ci può parlare dell'impatto che la revisione della norma 10637 avrà sui lavoratori del settore delle piscine pubbliche?
Ci avvicinerà molto all'Europa. Ad esempio la classificazione delle piscine che prima seguiva la nostra legge nazionale e riportava le categorie A1, A2, B e C, è stata sostituita con la classificazione della norma Europea sulla sicurezza delle piscine (la norma UNI EN 15288) che definisce le piscine di tipo 1, tipo 2, tipo 3. Sembra una cosa di poco conto, ma in realtà fa parte di una ambizione più grande: usare termini correlati alle norme e non alle leggi, soprattutto per il mercato italiano. Cambia anche la situazione delle piscine dei condomini che sono tante, in Italia. Piscine che prima avevano la loro categoria di appartenenza, diversa da quella, ad esempio, degli hotel. Adesso sono tutte piscine di tipo 2 e quindi non c'è più difficoltà a comprendere se una piscina sia condominiale oppure turistico-ricettiva. Poi abbiamo uniformato alla norma 15288 i tempi di ricircolo, poiché il limite della profondità a cui cambia un tempo di ricircolo passa da un metro e venti a un metro e trentacinque centimetri. La UNI 15288 prevede infatti requisiti diversi quando la profondità varia tra prima e dopo 1,35 metri e con nostra norma ci siamo adeguati alla stessa misura. Quindi se cominciamo a usare gli stessi termini, gli stessi limiti e le stesse classificazioni, man mano ci abitueremo di più a utilizzare le norme europee.